Due grandi modelli gastronomici ancora attuali sono scaturiti dall'evoluzione delle civiltà del pianeta: uno in Oriente e l'altro in Europa. La grande cucina francese e la cucina mandarina cinese si contendono oggi il primato della raffinatezza, ma solo la prima è integrata da quell'elemento importante di completamento che è il vino.
Dall'unione del cibo con il vino nasce l'enogastronomia. Il vino infatti è l'unica bevanda in grado di abbinarsi ad un piatto esaltandolo. Non è dunque una bevanda come tutte le altre, più o meno dissetante, più o meno piacevole ma, grazie alla sua straordinaria ricchezza di elementi, riesce anche ad arricchire, completare, esaltare una preparazione culinaria. In qualsiasi parte del mondo, fatti salvi i paesi dove vigono i tabù antialcolici, il consumatore raffinato, il gourmet, oggi, a tavola, accompagna il vino alle preparazioni gastronomiche.
La Cina possedeva al tempo di Confucio, 500 anni prima di Cristo, una gastronomia evoluta che comprendeva già quasi tutte le ricette che oggi conosciamo, ma non era previsto l'uso del vino a tavola. Questo era sostituito dalle bevande tradizionali quali acqua e brodi leggeri.
Lo stesso discorso vale anche per la gastronomia araba, alla quale il Corano sottrasse il vino, con l'imposizione del divieto del consumo di qualsiasi bevanda alcolica. Nel modello latino-occidentale, invece, il vino rappresenta, insieme all'olio d'oliva e ai cereali, uno dei pilastri fondamentali della gastronomia.
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