...E venne in guerra anche il figliol d'Ippolito,
l'insigne Virbio, che la madre Aricia
crebbe d'Egeria alle frondose rive,
ov'è la mite e pingue ara di Diana.
Ché d'Ippolito è fama che, travolto
dagli ombrati cavalli, poi che il prezzo
pagò col sangue del paterno sdegno
per la spietata e perfida noverca,
venne di nuovo alla superna luce
sotto l'eterea volta delle stelle
per l'erbe di Peone e il cuor di Diana.
Ma il Padre Onnipotente allor, sdegnato
che dall'ombre degl'Inferi un mortale
tornasse al lume della dolce vita,
col procelloso fulmine sospinse
all'onde stigie il mastro Febigenito
per quell'arte sacrilega e quel filtro.
Ma l'alma Trivia, in appartate sedi,
Ippolito nascose nella selva
ed alla Ninfa Egeria lo commise;
onde solingo e ignoto fra quei boschi...
Virgilio, Eneide, Libro VII
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