Monumenti
Marino> Marino
Nome
Chiesa di San Barnaba

Epoca di edificazione
1643

Localizzazione
Corso Trieste P.za San Barnaba

Visitabilità
tutti i giorni 7:30 12:00-15:30-19:00, non durante le funzioni

Accessibilità
dalla P.za Matteotti si scende lungo corso Trieste sino ad arrivare a P.za San Barnaba

Accessibilità disabili
in fase di allestimento

Segnaletica
di tipo turistico

Assistenza visite guidate
la direzione del museo civico organizza visite guidate in lingua italiana ed inglese per prenotazioni telefonare allo 06 93662284

Materiale esplicativo
la biblioteca della Pro Loco di Marino è molto ricca di documentazioni (P.za Matteotti, 1 tel 06 9385555)
Chiesa di San Barnaba
La Chiesa fu voluta dal Cardinale Girolamo Colonna, vescovo di Frascati e quarto duca di Marino e fu eretta su disegno di Antonio Del Grande (1620 ca-1671 ca) che operò a Marino con la collaborazione di Vincenzo Della Greca.

È dedicata all'Apostolo S. Barnaba protettore della città, acclamato patrono nel 1617, grazie al suo miracoloso intervento: proprio nel giorno della sua festa, per ben due anni consecutivi, vennero interrotte le forti grandinate che stavano devastando tutte le coltivazioni. L'edificio fu costruito sul luogo degli Orti Boezi, sito al di fuori delle mura di settentrione che, abbattute, fecero posto alla nuova ampia e diritta strada detta appunto "strada larga".

Il 10 Giugno del 1640 fu posta la prima pietra. La facciata, imperiosa e regolare nelle linee, fu realizzata tra il 1652 ed il 1653. Nelle nicchie sovrastanti le porte di ingresso laterali sono collocate due grandi statue in peperino raffiguranti S. Barnaba e S.Lucia, protettori di Marino. All'interno, la copertura della navata centrale è a volta a botte lunettata. Le due navate laterali sono anch'esse coperte con volte a botte. Nell'abside campeggia una tela raffigurante il Martirio di S. Barnaba attribuito a Bartolomeo Gennari (1594-1661) formatosi alla scuola del Guercino. <br>È qui conservato un tempietto proveniente dalla Chiesa di S. Lucia costruito con resti provenienti dal tempio di Diana Aricina. Sul vicino pilastro è custodito uno scudo turco, trofeo di guerra riportato dalla battaglia di Lepanto.

Nella navata di sinistra troviamo una statua in legno dorato di anonimo raffigurante S. Lucia, una grande tela raffigurante l'Assunta firmata Pier Leone Ghezzi (1674-1755) ed un quadro raffigurante il martirio di S. Bartolomeo di probabile attribuzione alla cerchia del Guercino. Nella sacrestia è conservato inoltre uno splendido crocefisso in bronzo di scuola berniniana.

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